Giugno 2015…
Dopo un concerto del coro si avvicina a noi un signore e con molto entusiasmo ci dice: vorrei venire a cantare nel vostro gruppo! Chiede i giorni e gli orari delle prove e le altre informazioni molto precise che gli forniamo. Io, dentro di me penso scettica: ma, verrà poi? E se verrà, sarà intonato? Di solito dobbiamo convincere noi i nuovi coristi con le varie argomentazioni di iniziare il percorso corale. L’entusiasmo viene dopo,ma l’inizio è difficile. Siamo alla fine della stagione e le prove ricominciano a settembre.
Lui si presenta invece e si rivela una vincita alla loteria. Ha una voce bellissima, l’intonazione perfetta, socializza con una facilità incredibile e si fa voler bene da tutti. È una persona che fa il bancario ma è un artista a tutti gli effetti e secondo me nel cuor suo rimpiange di non poterlo fare a tempo pieno. Eclettico, compone le canzoni, scrive delle bellissime poesie e possiede una cultura musicale che io non mi ci avvicino neanche. Conosce perfettamente perfino la storia e la geopolitica della Lituania. Adora i canti degli Alpini, ma esegue benissimo i Queen.
Insomma, per elencare le sue qualità ci vorrebbe un libro, altro che un post sui social.
Lui è Valerio Predari e se ne è andato stamattina. Da bellissima persona che era ci ha salutati con queste parole: Buone prove. Non scrivete niente, perché non c’è nulla da scrivere. Proseguite, cari, cantate anche per me.
Riposa in pace Valerio. Corista, amico, fratello.
Maestra Nerile Januškaite